Bologna, 10 marzo 2024, ore 15: “La Certosa sotterranea”. Dal monumento ai caduti, della Grande Guerra, all’ex refettorio, fino ai Partigiani della seconda guerra mondiale, con una tappa alla tomba della grande esoterista bolognese…

certosa_sotterranea2023Un cimitero monumentale, unico al mondo. Un passaggio obbligato per raccontare secoli di storia ed effettuare un percorso sotterraneo, rimasto intatto nei secoli…

21951002_10155499816878382_6050657294576888926_oIn un passato non troppo antico, divenne un luogo dove passeggiare la domenica per scoprire le novità artistiche del momento e la meta imprescindibile per visitatori come Lord Byron e Charles Dickens, trasformandosi nel repertorio straordinario di arte funeraria, famoso in tutta Europa.

Si passa dalle tombe del primo Ottocento, quasi prive di simboli religiosi, a sepolture eccentriche in stile Retour d’Egypte, fino a sepolture ove non mancano incredibili aspetti esoterici e massonici.

IMG20240114154301Il cimitero della Certosa di Bologna venne fondato nel 1801 riutilizzando le strutture del convento certosino edificato a partire dal 1334 e soppresso nel 1796. La chiesa di san Girolamo è testimonianza intatta della ricchezza perduta del convento. Alle pareti spicca il grande ciclo di dipinti dedicati alla vita di Cristo, realizzato dai principali pittori bolognesi della metà del XVII secolo. Fulcro del cimitero è il Chiostro Terzo, riflesso fedele della cultura neoclassica locale dove, alle iniziali tombe dipinte, si sostituirono poi opere in stucco e scagliola e – a partire dalla metà dell’Ottocento – in marmo e bronzo. Il complesso nel corso dei secoli è il risultato di una articolata stratificazione di logge, chiostri ed edifici che vanno dal XV secolo ad oggi, che man mano assumono caratteri di progressivaIMG20220626165312 ampiezza e monumentalità. All’interno si conserva un vastissimo patrimonio di pitture e sculture realizzate da quasi tutti gli artisti bolognesi attivi nel XIX e XX secolo, testimonianza delle complesse vicende artistiche, storiche e intellettuali di Bologna, cui si sono aggiunte in anni recenti alcuni interventi di artisti contemporanei. Notevoli le presenze artistiche ottocentesche ‘forestiere’, vero banco di confronto e stimolo per gli artisti locali.

Nel cimitero sono ospitate alcune figure importanti per la storia locale e nazionale, tra cui lo statista Marco Minghetti; i pittori Giorgio Morandi e Bruno Saetti; il premio Nobel per la letteratura Giosue Carducci e lo scrittore Riccardo Bacchelli; il cantante d’opera Carlo Broschi detto Farinelli, il compositore Ottorino Respighi e il cantante Lucio Dalla; il generale Giuseppe Grabinski e il primo ministro Taddeo Matuszevic, polacchi; la grande esoterista, mesmerista, Anna Bonazinga d’Amico; i fondatori delle aziende Maserati, Ducati e Weber e della casa editrice Zanichelli. Dal 2021 la Certosa di Bologna è Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’ambito del progetto “Portici di Bologna”.

417374099_763103395849284_2490907858370298702_nIl monumento Ossario ai caduti della Grande Guerra
Nella zona di ampliamento della Certosa (Chiostro VI) è edificato il monumento ossario ai caduti della Prima guerra mondiale, realizzato su progetto di Arturo Carpi e Filippo Buriani. Raccoglie resti di circa 3.000 soldati bolognesi e italiani deceduti durante il ricovero in uno degli ospedali allestiti in città durante la grande guerra. Vi sono inoltre ospitati i corpi di alcune centinaia di soldati austro-ungarici, mortiIMG20240114162343 nei vari campi di prigionia del territorio bolognese. Le entrate ai sotterranei sono presidiate da due sentinelle marmoree (nominati in dialetto veneto “il vecio” e “il bocia”) dello scultore Ercole Drei. Nell’agosto 1940, con solenne cerimonia, saranno traslate nell’ossario anche le spoglie del martire risorgimentale Ugo Bassi.

Monumento Ossario ai caduti partigiani
L’architetto milanese Piero Bottoni (1903-1973), esponente di punta della corrente razionalista vicina a Le Corbusier, è incaricato nel 1954 dal sindaco Dozza di edificare il grande monumento ossario ai partigiani alla Certosa di Bologna. Il progetto presentato è molto originale e altamente IMG20240114164319

simbolico: si scende in una sorta di forno industriale (ma che ricorda anche un forno crematorio) verso la tragedia della guerra e si risale alla luce della pace e della libertà. Le sculture dell’interno sono opera di Stella Korczynska e Genni Mucchi. Il sacrario è inaugurato dal sindaco il 3 maggio 1958. Nel 1961 nell’ossario verranno tumulati anche i resti delle vittime del campo di sterminio nazista di Gusen.

Il Chiostro I o d’Ingresso era l’antico cortile del refettorio certosino e nel XIV secolo rappresentava l’ingresso del monastero, dando accesso al refettorio (Sala della Pietà), alla cucina, ai dormitori dei conversi e alla cella del Priore (parte di questo luogo, è sotterranea). È stato tra i primi luoghi a essere occupati dal cimitero. IMG20240114151449

L’evento, che si terrà domenica, 10 marzo 2024 (con punto di ritrovo sotto al portico, a ridosso della chiesa di San Girolamo, ingresso da viale Gandhi), partirà alle 15, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà alle 16:45. Auricolari forniti dallo staff, per un eccellente ascolto del tour. 

Costo della visita guidata (con accoglienza + guida turistica + radio guide):  20,00.
Sconto di € 2,00 per gli over 60.
Consigliate, scarpe comode.

IL TOUR È A NUMERO CHIUSO.

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

La quota di partecipazione, per questioni di esclusività del tour, con ingressi a tappe, prenotati e remunerati in anticipo, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito, oppure, bonifico bancario.

In caso di maltempo, la visita guidata si terrà ugualmente.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.

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