Updated on maggio 23, 2020
Pillole di Arte & Cultura. Curiosità e leggende, tra le stradine del centro storico di Bologna…
Buon pomeriggio e buon sabato a tutti! Eccoci nuovamente con la nostra “rubrica” denominata “Pillole di Arte & Cultura”. Speriamo di allietarvi, attendendo con ansia di riprendere la nostra attività…
Le curiosità su Bologna sono davvero numerosissime. Molte di esse, conosciute in tutto il mondo. Tra le sue vie si nascondono interessanti segreti. Oggi, ve ne sveleremo tre, tra i più strani e meno diffusi…
Una fitta intelaiatura di vie e di piazze, tra curiosità, leggende e monumenti, in una città tra le più interessanti d’Italia. L’unica, che conta una fitta presenza di portici, che diventeranno, molto probabilmente, patrimonio Unesco…
Speranzosi che a breve ci venga permesso di ricominciare ad esercitare la nostra “passione” sotto forma di organizzazione di tour, oggi, ci occuperemo di alcune vie o strade bolognesi che dietro al loro nome celano aspetti a dir poco curiosi ed in alcuni casi geniali… ❤️


Bene. Non ci crederete, ma ” CENTOTRECENTO” si riferiva esplicitamente al tariffario delle prostitute che esercitavano la “professione” negli appartamenti siti in codesta via. Da una parte le “libere professioniste”, più abbordabili da tutta la clientela interessata alle prestazioni (100, ovviamente), mentre dall’altra le peripatetiche di alto borgo (300, ovviamente), cosicché gli avventori avessero ben chiaro fin da subito la direzione da prendere.
Salendo in direzione Piazza Maggiore, da via Indipendenza, ci imbattiamo invece in una laterale di A. Righi, per l’esattezza, via “MALCONTENTI”. in questo caso non c’è bisogno di sforzare tanto la fantasia per immaginare a cosa potesse riferirsi, per il semplice motivo che il nome in sé e per sé è già molto indicativo sul motivo della scelta riguardo questa, oggi, piccola viuzza. infatti “MALCONTENTI” era esplicitamente riferito all’umore dei condannati a morte, che erano soliti transitare in quella strada, diretti sotto il Padiglione del Podestà, dove era
situato il patibolo nel quale venivano impiccati i malcapitati.
La caratteristica di via “DAL LUZZO” è quella di avere sulla parete di un palazzo un bassorilievo raffigurante proprio un esemplare ittico della specie dei lucci e non solo per indicare la famiglia nobile proprietaria dello stemma, ma soprattutto, per sopperire al forte analfabetismo che era una costante del periodo tra la popolazione più povera. Insomma, chi non
sapeva leggere poteva aiutarsi con le figure per non sbagliare destinazione. A dir poco geniale, aggiungerei! 😊
Con la speranza di aver soddisfatto, e contemporaneamente stuzzicato la vostra curiosità, ci auguriamo di poterci vedere personalmente il prima possibile! Per il momento è tutto. Alla prossima settimana…
Mille grazie per l’attenzione e rimanete sintonizzati! ❤️
Grazie al nostro vice, Roberto, per la redazione dell’articolo…
Riguardo a via centotrecento conoscevo anche la spiegazione che il nome originale fosse centrosanto