Bologna, 29 gennaio 2017, ore 9:30: “Viaggio nella Memoria”. Tra monumenti ebraici e testimonianze, per ricordare i giorni dell’Olocausto…

Un viaggio nella Memoria, nel ricordo storico della seconda guerra mondiale, durante i terrificanti anni del nazismo, ma anche un viaggio nel tempo in memoria delle discriminazioni che subirono gli ebrei bolognesi, per volere del potere ecclesiastico…

ebrei_bolognaIl Giorno della Memoria è un evento che si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio di ogni anno, in ricordo delle vittime dell’Olocausto. Questa è una ricorrenza importante perché sapere e ricordare è un obbligo e nessuno deve dimenticare cosa è accaduto a milioni di persone vittime di barbarie, morte, terrore e persecuzione, in quegli anni. A Bologna, le discriminazioni contro gli ebrei, cominciarono già nella seconda metà del 1500, per volere del Papa.

Con questo tour desideriamo raccontare la storia di un popolo, seriamente discriminato (partiremo da Palazzo Bocchi con le sue iscrizioni ebraiche, continueremo addentrandoci nel Ghetto Ebraico, visiteremo la Sinagoga e il Museo Ebraico), anche attraverso le testimonianze scritte (verranno letti brani relativi, durante il tour) di chi ha vissuto la seconda guerra mondiale.


palazzobocchiboPrima tappa: PALAZZO BOCCHI…
Il nome dell’accademia, Hermatena, derivava dalla fusione di Hermes, dio dell’intelligenza e della parola, con il suo corrispettivo femminile Atena. All’interno sono conservati affreschi cinquecenteschi di Prospero Fontana. Il palazzo è caratterizzato da un alto zoccolo a scarpa, il cui massiccio bugnato si trova anche sul portone d’ingresso e sulle quattro finestre del pianterreno. Lo zoccolo dell’edificio reca due grandi iscrizioni: una, unico caso in Italia e in Europa di iscrizione in ebraico su un edificio monumentale, che riproduce in caratteri ebraici un versetto del salmo 120 del Salterio e recita: “Signore, liberami dalle labbra menzognere e dalla lingua ingannatrice”; l’altra, tratta dalla I Epistola di Orazio, dice: “Sarai re, dicono, se agirai rettamente”..


ghettoboSeconda tappa: IL GHETTO EBRAICO…
Della presenza del ghetto ebraico a Bologna, nella seconda metà del 1500, c’è rimasto poco: qualche targa a memoria e per il resto occorre viaggiare di immaginazione lungo le sue strade e visitare il locale Museo Ebraico. Il ghetto ebraico di Bologna è datato 1566, a seguito di un’ordinanza papale. A Bologna il ghetto aveva due accessi che creavano due luoghi separati; ogni accesso aveva un serraglio che veniva aperto la mattina e chiuso alla sera, era piantonato da guardie del papa e presidiato da strutture ecclesiastiche che avevano lo scopo di indurre la conversione attraverso prediche coatte; il ghetto era delimitato da mura costruite appositamente. Per il ghetto degli ebrei fu scelto il quartiere delimitato dall’attuale via Zamboni e via Oberdan, costituito da via dei Giudei, via dell’Inferno, via Canonica, via del Carro, vicolo San Giobbe, vicolo Mandria e non distante dalla originaria zona di insediamento degli ebrei dalla seconda metà del XIV secolo. Il ghetto venne effettivamente chiuso solo per poco tempo nel 1566, a causa degli ostacoli e resistenze a trasferirsi altrove poste dalle famiglie cristiane che qui possedevano casa. Nove furono i punti stabiliti da sbarrare con porte e muraglie; un alto muro, ad esempio, chiudeva il passaggio da via Canonica a via Zamboni. All’interno del ghetto si svolgeva tutta la vita della comunità ebraica e si concentravano i servizi e le istituzioni indispensabili ad essa. Nell’attuale via dell’Inferno, al vecchio civico n. 2638, ora n. 16, si trovava la sinagoga del ghetto nella “Casa dei Buratti”. In ottemperanza alla bolla (ordinanza) pontificia di Paolo IV (1555) una sola doveva essere la sinagoga attiva in ogni ghetto, senza alcun segno esterno di riconoscimento. Le sinagoghe esistenti prima del ghetto e al di fuori di esso vennero espropriate, distrutte o vendute. I bolognesi cristiani furono tuttavia restii a seguire i dettami papali e molte attività economiche intrattenute con gli ebrei, compreso l’utilizzo del Banco dei Pegni per i prestiti di denaro, continuarono, nonostante il ghetto e le ordinanze ecclesiastiche. Fu così che nel 1569 Bologna assiste alla prima cacciata dalla città, ma nel 1586 un’altra ordinanza ne permette il rientro per poi arrivare al 1593 con la cacciata definitiva. Se un ebreo era costretto a transitare da Bologna per una notte, al massimo 3 dietro permesso, poteva pernottare solamente all’osteria Cappello Rosso, oggi Albergo Cappello Rosso, in via dé Fusari.


sinagogaTerza tappa: LA SINAGOGA DI BOLOGNA…
La Sinagoga di Bologna fu distrutta e ricostruita svariate volte, dalla fine del 1500 in poi. Nel dopoguerra, quando la Comunità faticosamente si ricostituì, si pensò a riedificarla. Il progetto fu affidato all’ingegnere Guido Mugglia. Il nuovo tempio fu portato a termine nel 1953 e tuttora in uso. La Sinagoga conserva la stessa struttura di quella precedente; pianta rettangolare divisa in tre navate; al matroneo si accede da una scala posta all’esterno di una delle navate laterali, con accesso da Via Mario Finzi. La volta di copertura è ancora a botte con nervature riportate; sul muro perimetrale occidentale vi è una grande finestra circolare con all’interno un Maghen David (lo stesso che si vede anche all’esterno). Sul lato opposto, sopra l’Aron, una piccola aula recentemente restaurata, chiusa da un bel portale in legno, sono incastonatele Tavole della Legge, sormontate da una finestra semicircolare con vetrate policrome ed una grande menorà dipinta. Al fianco dell’Aron, in alto ed in basso vi sono scritti alcuni Salmi. Attualmente l’Aron, circondato da una balaustra in marmo, si trova sul lato opposto della Tevà, istituita recentemente. Anche i banchi ora non volgono più verso l’Aron ma sono disposti a raggiera parallelamente all’Aron e alla Tevà, convergendo verso il centro, secondo l’uso italiano.


museoebraicoboQuarta tappa: MUSEO EBRAICO…
Il Museo Ebraico di Bologna ha sede in via Valdonica1/5, nella zona dell’ex-ghetto ebraico, nel cinquecentesco palazzo Pannolini, edificio di proprietà del Comune di Bologna.
La superficie del Museo consta complessivamente di 500 mq., suddivisi in tre spazi distinti destinati alla sezione permanente e alla sezione per attività temporanee al piano terra, al centro di documentazione al primo piano.
La sezione permanente è incentrata sul tema dell’identità ebraica e percorre per punti essenziali le vicende storiche del popolo ebraico nell’arco di quasi 4000 anni, nel corso dei quali ogni generazione ha mantenuto forti vincoli con le precedenti, stabilendo così una continuità tra storia antica, medievale, moderna, fino all’ebraismo contemporaneo. Due sale sono dedicate alla lunga permanenza degli ebrei a Bologna e in Emilia Romagna, dall’epoca medievale a quella contemporanea.
La seconda sezione è quella che comprende gli spazi dedicati a mostre, incontri, dibattiti e attività didattiche rivolte a bambini. È qui che vengono svolte le conferenze, i corsi, i seminari e le presentazioni dei libri organizzate dal MEB. Qui viene ospitato anche un fornito bookshop, in cui è possibile acquistare libri e oggettistica.
La terza sezione è il Centro di documentazione del MEB, composto da una biblioteca specializzata e da un centro culturale e di promozione collegato con musei, università, biblioteche e centri di ricerca aventi sede principalmente in Italia, ma numerosi anche in Europa, in Israele e negli USA


L’evento, che si terrà domenica, 29 gennaio 2017 (con punto di ritrovo in Piazza del Nettuno, davanti a Sala Borsa), partirà alle ore 9:30, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà alle 12. Auricolari forniti dallo staff, per un eccellente ascolto del tour.
Durante la visita guidata verranno letti brani tratti dal terribile periodo dell’Olocausto.

Costo della visita guidata (con ingresso esclusivo presso la Sinagoga e il Museo Ebraico + guida turistica + radio guide):  25,00.
I bambini, sotto i 6 anni di età, non pagano la visita guidata.
A bambini e ragazzi, dai 7 ai 18 anni di età, agli over 65 e alle persone con disabilità, applichiamo € 5,00 di sconto sul tour.

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

La quota di partecipazione, per questioni di esclusività del tour, con ingressi a tappe, prenotati e remunerati in anticipo, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito (PayPal), oppure, bonifico bancario.

In caso di maltempo, la visita guidata si terrà ugualmente (verrà modificato esclusivamente il punto di ritrovo).

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

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