Bologna, 18 settembre 2016: Predatori di Misteri Perduti (visita guidata). Viaggio alla scoperta dell’altra faccia dei monumenti…

Predatori di Misteri Perduti: viaggio alla scoperta dell’altra faccia dei monumenti, principali, di Bologna (con ingresso, esclusivo, al cantiere del Nettuno, adesso in restauro, e al museo dell’Archiginnasio, con il suo imperdibile Teatro Anatomico)…

PREDATORIMISTERI_BOLOGNABologna è unica. Uniche, sono le sue ombre. Diventiamo Predatori di Misteri Perduti, attraverso alcuni importanti monumenti del centro storico. Una giornata da brivido, in cui ci caleremo in una Bologna che non avevamo mai celebrato…

Storie insolite, che si raccontano all’ombra dei suoi vicoli medievali e dei suoi monumenti. Bologna è una città ammantata di un fascino arcano. Un set perfetto, insomma, per diventare grandi Predatori di Misteri.

Cantiere del Nettuno – foto di Fabio Bergonzini

Ingresso al cantiere del Nettuno, da qualche giorno, in restauro

Per i bolognesi doc e i tanti che qui hanno deciso di stabilirsi sarà come andare a trovare un vecchio amico, in cura. Un accesso unico e rarissimo, permetterà una visione del Gigante tutta nuova. Sarà come averlo di fronte, sarà come poter toccare un pezzo storico del capoluogo emiliano. Munitevi di amore per l’arte e abituatevi, fin da subito, a un’emozione senza precedenti. Avrete una visione, estremamente ravvicinata della statua più famosa di Bologna. Potrete osservarne, di persona la muscolatura, l’espressione del volto, il modus operandi del Giambologna, il suo scultore. Un momento unico, da segnare per sempre sul calendario (la nostra guida turistica, inoltre, ci spiegherà la storia della fontana del Nettuno e delle leggende ad essa collegate).

gregorioXIIIIl papa che visse due volte: a Ugo Boncompagni, passato alla storia con il nome di papa Gregorio XIII, il cui pontificato è stato uno dei più significativi dell’intera cristianità, sono collegate alcune profezie e leggende, avute luogo proprio negli anni in cui, questo papa bolognese, fu in carica. Inoltre? Qual è il legame della statua che lo raffigura con San Petronio, santo protettore della città di Bologna?

Archiginnasio e Teatro Anatomico (con ingresso agli edifici storico-artistici)

archiginnasioLa realizzazione dell’Archiginnasio fu commissionata da papa Pio IV per mezzo del Cardinale Legato Carlo Borromeo e del suo vice Pier Donato Cesi che assegnarono il progetto ad Antonio Morandi (detto il Terribilia), il quale terminò il lavoro di costruzione tra il 1562 ed il 1563. Ma qual era l’obiettivo di questa immensa e suggestiva realizzazione monumentale? Lo scopriremo insieme, durante l’eccezionale tour, che vedrà questo imponente edificio, come terza tappa dei Predatori di Misteri Perduti.

Teatro-anatomicoÈ da sempre particolarmente prestigiosa a Bologna la facoltà di Medicina, come prova l’esistenza dello straordinario teatro anatomico tutt’ora visitabile all’interno del palazzo dell’Archiginnasio. Tra le sue pareti operò un chirurgo ammantato da un’aura di leggenda, Gaspare Tagliacozzi, un uomo che ha precorso le epoche e compiuto prodigi tali da essere accusato di stregoneria tramite un processo postumo. Ne parleremo insieme, durante l’ultima tappa del nostro tour…


L’evento, che si terrà domenica, 18 settembre 2016 (con punto di ritrovo in Piazza del Nettuno, alle ore 9:45), partirà alle ore 10, con guida turistica professionale e si concluderà alle 12:15 (con pranzo tradizionale, la conclusione è prevista per le ore 13:45). Auricolari forniti dallo staff, per un migliore ascolto della visita guidata. 

Costo della sola visita guidata (con ingresso esclusivo al cantiere del Nettuno, adesso in restauro, inoltre, ingresso all’Archiginnasio, con il suo imperdibile Teatro Anatomico + guida turistica + radio guide): 26,00.
Visita guidata + pranzo (con cucina tradizionale, oppure, vegetariana): 43,00.
I bambini, sotto i 5 anni di età, non pagano la visita guidata (pagano per intero, soltanto il pranzo).

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

L’intera quota di partecipazione verrà raccolta al punto di ritrovo, prima dell’inizio della visita guidata, dallo staff di “I love Emilia Romagna”.

In caso di forte maltempo, la visita guidata verrà posticipata alla domenica, successiva.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

Bologna, 2 agosto 1980: chi erano le vittime della strage in stazione?

Bologna e il 2 agosto: le storie delle 85 vittime della strage in stazione

orologio_boPer il 36esimo anniversario dell’attentato, avvenuto nell’estate del 1980, sono state realizzate ottomila cartoline con le storie di chi è morto quel giorno…

strage_boBOLOGNA – Ottomila cartoline per 85 storie: le vittime della strage della stazione di Bologna, 36 anni fa, il 2 agosto 1980. Nomi che sono persone, amori, vincite al lotto, coincidenze, ritardi. La storica Cinzia Venturoli le ha riunite con l’aiuto di diari, certificati anagrafici, giornali d’epoca, traendone tante piccole biografie che saranno distribuite al corteo. L’iniziativa è promossa dalla Regione e dall’associazione familiari delle vittime della strage .L’idea, spiega la presidente dell’assemblea Simonetta Saliera, è nata da un’esperienza nelle scuole: “I ragazzi chiedono chi erano quelle persone, perché erano lì”. Spesso per una crudele casualità, come ha scritto la poetessa Wislawa Szymborska: “E’ accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. E’ accaduto non a te. Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo”. Ecco quelle storie.


 

TEDESCHI IN VACANZA
Eckhardt Mader aveva 14 anni, viveva ad Haselhorf in Westfalia, era venuto in Italia coi suoi per andare a Lido di Pomposa. Aspettavano il treno per tornare in Germania. Alle 10.25 Eckhardt e i suoi due fratelli erano entrati in sala d’attesa, mentre il padre usciva: aveva deciso di visitare Bologna. Lo scoppio uccise Eckhardt, il fratello Kai, la mamma Margret. Rimasero feriti l’altro fratello e il padre, che scavando tra le macerie ritrovò i resti dei suoi cari.

L’INCIDENTE
Luca Mauri, 6 anni, viveva con mamma Anna Maria e babbo Carlo vicino a Como. Venerdì 1 erano partiti per Marina di Mandria, ma a Casalecchio ebbero un incidente. Ne uscirono illesi, ma l’auto si guastò: la lasciarono da un meccanico e decisero di ripartire in treno per Brindisi. Morirono tutti.

LINA E IL LOTTO
Lina Ferretti aveva 53 anni e viveva a Livorno col marito Rolando. Casalinga, amava leggere. Sua suocera aveva vinto al lotto e aveva regalato a lei e al marito uno dei pochi viaggi della loro vita. Sarebbero dovuti partire per Brunico il giorno dopo, ma l’albergatore li chiamò: s’era liberata la camera. Anticiparono il viaggio. Lina fu riconosciuta, con fatica, da suo cognato Loriano il giorno dopo. Il marito, gravemente ferito, si salvò.

MARIA CHE SPARI’
Maria Fresu, 24 anni, di origini sarde, abitava in provincia di Firenze. Era in stazione con la figlia Angela e due amiche, stavano andando in vacanza al Garda. L’esplosione le colpì in sala d’aspetto. Maria, Angela e Viviana Bivona, una delle amiche, morirono. L’altra rimase ferita. Del corpo di Maria non s’ebbe traccia fino al 29 dicembre, quando gli ultimi esami sui resti confermarono il suo ritrovamento.

VELIA E IL FUNERALE
Velia Carli, 50 anni, aveva un piccolo negozio di maglieria in provincia di Napoli. Col marito Salvatore era partita l’1 per Scorzè, in Veneto, per il funerale del consuocero. A Bologna persero la coincidenza. La bomba scoppiò mentre aspettavano il treno dopo: li uccise entrambi, lasciando orfani sette figli.

VIVIANA IN DOLCE ATTESA
Viviana Bugamelli, 23 anni, lavorava in un’azienda agricola. Sposata da pochi mesi con Paolo, aspettava un bimbo. Vivevano a San Lazzaro coi genitori. Erano in stazione ad acquistare i biglietti per treno e traghetto per la Sardegna, a settembre. Lo scoppio li uccise entrambi.

I FIDANZATI INGLESI
Catherine Helen Mitchell, 23 anni, si era laureata all’Arts Court di Birmingham. Col fidanzato John viaggiava per l’Europa. Zaino in spalla, blu il suo, arancione John, sacco a pelo, arnesi da campeggio, abiti, una fotocamera. Morti entrambi.

LO STUDENTE GIAPPONESE
Iwao Sekiguchi, 20 anni, dai sobborghi di Tokyo, studiava letteratura giapponese. Ottenuta una borsa di studio dal Centro Culturale Italiano a Tokyo, il 23 luglio era arrivato a Roma e dopo una settimana era partito per Firenze. Il 2 agosto salì a Bologna. Ma siccome, come annota nel diario, «Teresa non c’era», volle proseguire per Venezia. Aveva comprato un cestino da 5mila lire: carne, uova, patate, pane e vino. Mentre aspettava il treno mangiava e scriveva.

PIER SCESO A TELEFONARE
Pier Francesco Laurenti, 44 anni, dalla provincia di Parma, aveva una sorella ed era laureato in legge. Viveva a Parma, ma lavorava a Padova. Tornava a casa da una vacanza in riviera. Durante una sosta del treno a Bologna, scese a fare una telefonata.

IL VECCHIO ANTONIO
Antonio Montanari, 86 anni, ex mezzadro, amava la briscola e i fumetti. La mattina del 2 era andato in autostazione a vedere gli orari delle corriere. Aspettava sotto il portico l’autobus per tornare a casa. L’esplosione lo buttò a terra, lo ferì. Un amico lo portò in ospedale, dove morì. La vittima più anziana della strage.
Il manifesto del Due agosto: “Vogliamo sapere chi finanziò la strage”

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LEO, IL MURATORE INNAMORATO
Leo Luca Marino, 24 anni, era nato in provincia di Palermo e aveva sette fratelli. Dal 1975 viveva a Ravenna, dove faceva il muratore. Lì conobbe la sua fidanzata 19enne, Antonella Ceci, che lavorava in uno zuccherificio. Erano in stazione ad accogliere le sorelle di Leo Luca, Angela e Domenica, arrivate apposta dalla Sicilia per conoscere la futura nuora. Dovevano tornare tutti assieme a Ravenna, ma il treno era in ritardo. Morirono tutti.

NILLA CHE STAVA PER SPOSARSI
Nilla Natali, 25 anni, era figlia unica e stava per dire sì: aveva già scelto i mobili per la nuova casa. Lavorava alla Cigar, una società che si occupava della ristorazione in stazione e che aveva i suoi uffici sopra alle sale d’aspetto. La bomba la colse in ufficio.

FIDANZATI IN ANTICIPO
Carla Gozzi, 36 anni, abitava coi genitori a Concordia, nel modenese ed era impiegata in un maglificio. Stava partendo per andare alle Tremiti col fidanzato, Umberto Lugli, di due anni più grande. Il fratello di Umberto lì accompagnò in stazione con largo anticipo. Morirono entrambi.

L’OROLOGIAIA SVIZZERA
Irène Breton, 61 anni era originaria di Boncourt in Svizzera e viveva a Delémont col marito. Faceva l’orologiaia. Nessuno sa perché fosse in stazione.

IL TAXISTA DI MARZABOTTO
Francesco Betti, 44 anni, taxista di Marzabotto. Viveva con la moglie e il figlio di 2 anni a San Lazzaro. Era in servizio e il suo taxi si trovava a trenta metri dalla bomba. Un masso lo colpì alla nuca, morì sul colpo.

LA FAMIGLIA BARESE
Vito Diomede Fresa, 62 anni, era di Bari, dove aveva moglie e due figli. Medico impegnato nella ricerca sul cancro e direttore dell’Istituto di patologia all’università, era partito in treno per evitare l’autostrada. Con lui viaggiavano la moglie Errica e il figlio Cesare, di 14 anni. Della famiglia restò solo la figlia rimasta a casa.

SONIA E LA BAMBOLA ROSSA
Sonia Burri, 7 anni, era partita da Bari con i genitori. Era in stazione con loro, i nonni, la sorella Patrizia Messineo (figlia di un altro papà), zia Silvana e le cugine. I soccorritori la trovarono viva ma in gravissime condizioni accanto alla sua bambola rossa. Morì in ospedale due giorni dopo. La bomba uccise anche la sorella Patrizia, di 18 anni, e la zia Silvana Serravalli.

MANUELA VERSO LA COLONIA
Manuela Gallon, 11 anni, bolognese, aveva appena finito le elementari. I genitori aspettavano con lei il treno per Dobbiaco, dove la ragazzina avrebbe passato due settimane in colonia. Il babbo si allontanò per comprare le sigarette e in quell’istante scoppiò la bomba. Manuela rimase gravemente ferita, fu ritrovata e portata in coma all’ospedale dove morì 5 giorni dopo. Mamma Natalia, anche lei ricoverata, morì proprio durante il funerale di Manuela. Solo il papà si salvò.

L’ALLIEVO DI ECO
Sergio Secci, 24 anni, era nato a Terni e si era laureato al Dams. La sua passione era il teatro. Di lui Umberto Eco scrisse che era uno studente modello e all’esame insistette per rifare la tesina. Partito da Forte dei Marmi, Sergio era diretto a Verona, dove l’aspettava un amico. Persa la coincidenza delle 8,18, aspettava il treno delle 10,50. Morì il 7 agosto in ospedale.
Bologna e il 2 agosto: le storie delle 85 vittime della strage in stazione

Un momento del corteo per ricordare la strage
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FRANCA E IL FORNITORE
Franca Dall’Olio, 20 anni, nata a Budrio, figlia unica, abitava a Bologna e da quattro mesi lavorava per la Cigar, che si occupava della ristorazione in stazione e aveva gli uffici sopra le sale d’aspetto. Poco prima dell’esplosione era al telefono con un fornitore: normalmente era lei a scendere per controllare la merce, quella mattina gli chiese di salire.

RITA PRESTO SPOSA
Rita Verde, 23 anni, aveva una sorella e un fratello, viveva a Bologna coi genitori, stava per sposarsi. Anche lei era impiegata alla Cigar.

L’IMPIEGATA PARIGINA
Brigitte Drouhard, 21 anni, era nata a Saules, in Francia, e risiedeva a Parigi. Impiegata, amava la poesia e la letteratura italiana. Aspettava un treno per Ravenna.

FUORI DAL TUNNEL
Roberto Gaiola, 25 anni, era di Vicenza e aveva una sorella. Iniziò a lavorare a 11 anni, in fabbrica. Dopo un periodo difficile, si stava disintossicando al Maggiore e faceva spesso avanti e indietro dal Veneto. Il 2 aspettava il treno per tornare a casa.

DA 20 ANNI MAI IN TRENO
Amorveno Marzagalli, 54 anni, viveva in provincia di Novara con moglie e figlio. Dirigente in una ditta di macchine da caffè, aveva accompagnato la famiglia a Lido degli Estensi, poi avrebbe raggiunto il fratello a Cremona per una gita sul Po, cui lui l’invitava da dieci anni. Quella volta Amorveno acconsentì: la madre era appena morta, in giugno. La mattina del 2 si fece portare alla stazione di Ravenna e di lì, dopo vent’anni che non saliva su un treno, partì per Bologna. Aspettava la coincidenza delle 11.05.

ROMEO IN ANTICIPO
Romeo Ruozi, 54 anni, era di Reggio Emilia, aveva vissuto a Trieste fino al 1975, poi s’era trasferito a Bologna. Sposato, aveva tre figli: due grandi e una di 14 anni. Era in stazione per accogliere la figlia maggiore che veniva a prendere la sorellina per le vacanze estive. Il treno doveva arrivare alle 11,58, ma Romeo era arrivato con largo anticipo, come d’abitudine. Il genero lo riconobbe dalla fede che portava al dito.

FRANCESCO DALLA FIGLIA
Francesco Antonio Lascala, 56 anni, sposato, tre figli. Appassionato di pesca, viveva a Reggio Calabria con la moglie e il figlio quindicenne. Ex centralinista alle Ferrovie, andava a Cremona dalla figlia. Ma il treno era arrivato a Bologna con tre ore di ritardo e aveva perso la coincidenza.

GLI SPOSI PER MANO
Rosina Barbaro, 58 anni, era di Bologna. Sposata, aveva una figlia. In agosto avrebbe festeggiato il 40esimo di nozze. Stava partendo col marito per la Riviera. La figlia voleva accompagnarli in auto, loro avevano deciso per il treno. Camminavano mano nella mano sul marciapiede del primo binario. Il marito rimase ferito, Rosina morì.

PIETRO IL PRESIDE
Pietro Galassi, 66 anni, era nato a San Marino, aveva una sorella e, laureato in matematica, aveva insegnato in una scuola di Viareggio, di cui era poi diventato preside. Era in pensione, e nessuno sa perché fosse in stazione.

LIDIA VERSO I MONTI
Lidia Olla, 67 anni, una figlia, abitava a Cagliari col marito. Partiti per raggiungere la sorella in Trentino, avevano un treno dopo due ore. Il signor Cardillo si levò la giacca e andò a controllare il tabellone. Lidia restò in sala d’aspetto. Lei morì, lui si salvò.

GAETANO NEO-ASSUNTO
Gaetano Roda, 31 anni, era nato a S.Bartolomeo: orfano di padre, viveva nel ferrarese con madre e fratello. Appena assunto dalle Fs, faceva un corso in stazione e in una pausa andò al bar. L’onda d’urto lo gettò contro il treno in sosta sul primo binario.

ROSSELLA AVEVA SETE
Rossella Marceddu, 19 anni, viveva nel vercellese coi genitori e la sorella. Studiava per fare l’assistente sociale. Tornava da una vacanza col padre e la sorella ai lidi ferraresi: voleva vedere il fidanzato. L’accompagnava un’amica, volevano viaggiare in moto, poi scelsero il treno, ritenuto più sicuro. Faceva caldo e Rossella andò a prendere da bere. L’amica rimasta sul binario si salvò.
Bologna e il 2 agosto: le storie delle 85 vittime della strage in stazione

L’orologio fermo in stazione, uno dei simboli della strage
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DAVIDE, IL MUSICISTA
Davide Caprioli, 20 anni, era di Verona, dove viveva coi genitori. Studiava economia e commercio, ma la sua passione era la musica: suonava la chitarra e cantava. Dopo una vacanza ad Ancona, dalla sorella, era ripartito perché la sera suonava con la band, i Dna group. Lo scoppio della bomba lo ferì gravemente, morì al Maggiore due ore dopo.

L’appello della sorella: “Cerco l’uomo che in quell’orrore mi accompagnò a riconoscere il corpo del mio Davide”

VITO IL CAMERIERE
Vito Ales, 20 anni, palermitano, aveva un diploma da operaio specializzato e cercava un impiego stabile. Era diretto a Cervia, dove avrebbe lavorato in una pensione come le estati precedenti.

LA VACANZA DI PAOLINO
Paolino Bianchi, 50 anni, faceva il muratore in una cooperativa agricola e viveva in provincia di Ferrara con la mamma malata. Tutti gli anni si concedeva una vacanza sul Garda da una cara amica. Prima di partire aveva comprato le provviste per la madre.

IL MILITARE
Roberto Procelli, 21 anni, era figlio unico e viveva a San Leo di Anghiari. Ragioniere, aveva seguito un corso da programmatore elettronico e lavorava in quel campo. Nel tempo libero, aiutava il babbo a coltivare tabacco. Il 13 maggio era partito per il servizio di leva a Bologna e stava tornando a casa. Lo identificarono dalla piastrina che aveva al collo.

IL MISTERO DI MARIA ANGELA
Maria Angela Marangon, 22 anni, contadina, era nata a Rosolina, in provincia di Rovigo e aveva due fratelli e una sorella. Nessuno sa perché fosse in stazione.

MAURO CHE LEGGEVA IL GIORNALE
Mauro Alganon, 22 anni, viveva con i genitori ad Asti. Commesso in libreria, era l’ultimo di tre figli. Amava la fotografia. Era partito con un amico per Venezia, ma persero la coincidenza. Lui rimase a custodire i bagagli leggendo un giornale e morì. L’amico che uscì si salvò.

IL TURISTA SPAGNOLO
Francisco Gomez Martinez, 23 anni, era spagnolo. Impiegato in una azienda tessile, viveva con una sorella e la mamma in provincia di Barcellona. Aveva cominciato a lavorare a 16 anni, era appassionato di arte. Durante l’anno risparmiava i soldi per viaggiare. In cima alla sua lista c’erano la Grecia e l’Italia. Era partito il 29 luglio, voleva visitare Bologna. Il 2 era appena sceso dal treno.

VINCENZINA E LA SVIZZERA
Vicenzina Sala, 50 anni era di Pavia, ma viveva a Bologna. Il 2 era in stazione col marito, i consuoceri e il nipotino di 6 anni ad aspettare sua figlia e il genero dalla Svizzera. Lo scoppio della bomba uccise Vincenzina, ferì il marito, la consuocera e molto gravemente il nipotino.

L’OTTICO PRIORE
Angelo Priore, 26 anni, di Bolzano, si era trasferito a Messina dove faceva l’ottico. Il 2 era in viaggio coi suoceri per raggiungere moglie e figlio di 14 mesi nel Cadore. Leggeva in sala d’aspetto, mentre i suoceri uscirono a fare due passi. Lo scoppio lo ferì al volto e alla testa. Morì l’11 novembre 1980 dopo mesi di ricoveri e interventi.

IL FIGLIO DEL SINDACO
Mirco Castellaro, 33 anni, di Pinerolo, aveva a lungo vissuto a Frossasco dove il padre era stato sindaco. Capoufficio presso la ditta Vortex Hydra di Fossalta, viveva a Ferrara. Sposato, aveva un figlio di 6 anni. Non si sa perché fosse in stazione.

IL PALLAVOLISTA E LA MAMMA
Roberto De Marchi, 21 anni, era orfano di padre. Viveva con mamma Elisabetta e i tre fratelli più grandi a Marano Vicentino. Era un promettente pallavolista della Volley Sottoriva. Partì il 2 agosto con la mamma per andare dai parenti in Puglia. Passeggiava sul primo binario quando il crollo della pensilina lo travolse. La mamma morì in sala d’attesa.

MARINA IN VACANZA
Marina Antonella Trolese, 16 anni, liceale della provincia di Padova, doveva partire con la sorella per un viaggio di studio. Con loro in stazione a Bologna c’erano mamma Anna Maria e il fratello dodicenne. Lo scoppio li colpì in pieno: la mamma morì sul colpo, i fratelli rimasero feriti, Marina riportò gravissime ustioni e mori il 22 agosto a Padova.

ELEONORA E LA SICILIA
Eleonora Geraci 46 anni era partita in auto da Casalgrande di Reggio Emilia con il figlio Vittorio, 24 anni. Erano in stazione ad accogliere la zia che arrivava dalla Sicilia. Morirono entrambi.

LOREDANA E IL MARITO IN AUTO
Loredana Molina, 44 anni, era di Bologna e col marito aveva accompagnato in stazione il figlio minore e Angelica Tarsi, la suocera, che partivano per le vacanze. Non c’era parcheggio: il marito aspettò in auto e Loredana scese con nonna e nipote a comprare i biglietti, erano diretti a Ostra, vicino ad Ancona. Loredana e la suocera morirono sul colpo, il figlio rimase gravemente ferito.

MIRELLA RICHIAMATA AL LAVORO
Mirella Fornasari, 36 anni, viveva a Casalecchio, era sposata e madre di un ragazzo di 14 anni.
Lavorava per la Cigar in stazione, ma era stata trasferita da poco nella sede di via Marconi. Quel sabato le chiesero di tornare nel vecchio ufficio e lei accettò felice di rivedere le ex colleghe. Il suo corpo fu ritrovato a notte fonda.

EURIDIA LA BARISTA
Euridia Bergianti, 49 anni, di Campogalliano, abitava a Bologna con uno dei suoi due figli ed era vedova. Lavorava da tre anni alla Cigar. Morì al bancone del Self Service.

LA CASALINGA BERTA
Berta Ebner, 50 anni, della provincia di Bolzano, aveva un fratello e viveva con la madre. Faceva la casalinga. Nessuno sa perché fosse in stazione.

ONOFRIO CHE AMAVA INGEBORG
Onofrio Zappalà, 27 anni, di Messina, aveva due sorelle. Finito il liceo, si era iscritto a Lettere, ma aveva lasciato al secondo anno per cercarsi un lavoro e si era innamorato di Ingeborg, una maestra danese di 22 anni conosciuta un’estate al mare. L’aveva raggiunta a Copenaghen dove pensava di stabilirsi, ma le Fs lo richiamarono in Italia: era stato assunto. Il 2 era in stazione coi colleghi. Loro uscirono, lui rimase sul primo binario.

PIO, IL TEDESCO
Pio Carmine Remollino, 31 anni, della provincia di Potenza. Orfano di madre, aveva vissuto con il babbo 75enne, la matrigna e otto fratelli. A 18 anni era partito per la Germania con quattro fratelli. Tornato in Italia per fare il militare, decise di restare e nel 1976 si trasferì a Ravenna: svolgeva lavori saltuari come muratore o cameriere. Uomo di poche parole, viaggiava da solo. Nessuno sa perché fosse in stazione.

I COINQUILINI
Antonino Di Paola, 32 anni, di Palermo, aveva due sorelle e un fratello, amava trasmettere alla radio e da 14 anni lavorava per la Stracuzzi, ditta specializzata in apparecchiature elettriche per la segnalazione ferroviaria. Nel gennaio 1980 era stato trasferito a Bologna dove aveva preso una stanza col collega Salvatore Seminara, catanese di 34 anni. Il 9 sarebbe tornato a casa per le ferie. Era in stazione con Salvatore per aspettare il fratello di quest’ultimo, ma il treno era in ritardo. Morirono entrambi.

VINCENZO E LA TUNISIA
Vincenzo Petteni, 34 anni, della provincia di Trento, viveva a Ferrara. Sposato, da un paio d’anni aveva cambiato lavoro, mettendosi in proprio. Con un amico era diretto a Palermo, da dove avrebbe raggiunto la Tunisia. Non c’era posto in aereo, così scelsero il treno. Morì al Sant’Orsola per un’infezione polmonare 14 giorni dopo.

NAZZARENO IN RITARDO
Nazzareno Basso, 33 anni, di Numana, aveva quattro figli e lavorava a Milazzo. Nel 1978, quand’era carabiniere ausiliario a Chioggia, incontrò la sua futura moglie. Il 2 stava andando a casa dei suoceri, nel veneziano, ma il treno era in ritardo. Telefonò per avvertire, poi entrò in sala d’aspetto.

IL TAXISTA FAUSTO
Fausto Venturi 38 anni, viveva con la madre e il fratello a Bologna, era donatore di sangue. Il 2 era in servizio in stazione.

ARGEO IL FERROVIERE
Argeo Bonora, 42 anni, era un ferroviere di Galliera. Sposato, aveva 5 figli. Dal 1970 si era trasferito in provincia di Bolzano. Il 2 era in ferie e ne aveva approfittato per andare dalla mamma, a Bologna. Aspettava il treno per tornare a casa.

MARIO ALL’ATC
Mario Sica, 44 anni, di Roma, era un avvocato specializzato in diritto del lavoro. Dopo aver lavorato alla Fiat, era stato assunto all’Atc di Bologna, dove si era trasferito con moglie e figli. Il 2 era in stazione per accogliere la madre che arrivava da Roma.

LA RAGIONIERA KATIA
Katia Bertasi, 34 anni, della provincia di Rovigo, viveva a Bologna col marito e due figli: una bimba di 11 anni ed uno di 15 mesi. Ragioniera, era in stazione perché lavorava alla Cigar, la società che si occupava della ristorazione e che aveva gli uffici sopra le sale d’aspetto.

LA VECCHIA MARIA IDRIA
Maria Idria Avati, 80 anni, abitava a Rossano Calabro. Avrebbe voluto partire per il Trentino la mattina per godersi il panorama, ma accettò di viaggiare di notte con la figlia. Il loro treno era in ritardo: arrivarono in stazione sulle dieci. Maria Idria si sedette in sala d’aspetto e la figlia andò alla toilette. Dopo l’esplosione trovò la mamma ancora in vita e l’aiutò a salire sull’ambulanza, ma non bastò a salvarla.

VINCENZO CHE AMAVA L’OPERA
Vincenzo Lanconelli, 51 anni, viveva a Bagnacavallo. Celibe, aveva due sorelle e un fratello. Era stato Ispettore del lavoro a Forlì, poi segretario dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna. Da pensionato, si era iscritto a legge per la seconda laurea. Il 2 andava a Verona per ascoltare l’opera all’Arena.

FLAVIA E L’AMICA SCONOSCIUTA
Flavia Casadei, 18 anni, riminese, doveva andare in quinta superiore. Partita da casa per raggiungere lo zio a Brescia, perse la coincidenza. Entrò in sala d’aspetto con una ragazza di Cento conosciuta in viaggio. Flavia mori, la ragazza di Cento si salvò.

GIUSEPPE CHE ACCELERO’
Giuseppe Patruno, 18 anni, era di Bari ed aveva dieci fratelli. Faceva l’elettricista. In vacanza col fratello a Rimini avevano conosciuto alcune ragazze straniere, che avevano appena accompagnato in stazione. Parcheggiata l’auto, i ragazzi si diressero al primo binario. Giuseppe accelerò il passo e morì. Il fratello, che si era fermato ad aspettare un amico, si salvò.

MAURO DA LONDRA
Mauro Di Vittorio, 24 anni, abitava a Torpignattara. Orfano di padre,
aveva due sorelle e un fratello. Era partito per Londra a cercare lavoro. Arrivato in Francia scrisse sul diario: «Mi permetto pure una colazione e all’una prendo il traghetto. Londra, eccomi. Dover con le sue bianche scogliere mi sta di fronte». Durò poco. Alla frontiera fu fermato e rispedito indietro: non aveva soldi per mantenersi. La famiglia e gli amici lo credevano a Londra, solo il 10 agosto seppero che era in stazione.

Fonte: La Repubblica

Non solo parmigiano e mortadella: sono 44 i prodotti Igp/dop dell’Emilia-Romagna…

Non solo parmigiano e mortadella: sono 44 i prodotti Igp/dop dell’Emilia-Romagna

240_165_ERNon solo grana, parmigiano e salame di Felino, gli ultimi in ordine di ingresso sono pampepato, cappellacci di zucca e anguria reggiana (per la quale manca solo la formalizzazione dell’Unione europea, attesa per fne estate). Sale a 44 il numero di prodotti Igp o Dop dell’Emilia-Romagna, compresi quei prodotti che non sono tipicamente emiliani ma che vengono realizzati anche qui (come, ad esempio, il salame Cremona). Il territorio più ricco di eccellenze gastronomiche di tutta Europa, su 274 a livello nazionale e quasi 1300 a livello continentale. Un paniere che vale oltre 2,5 miliardi di euro.

L’Emilia-Romagna è la regione con più alberi. Un terzo del territorio è foresta…

L’Emilia-Romagna è la regione con più alberi. Un terzo del territorio è foresta

L’Emilia Romagna è la regione più alberata d’Italia è quanto rilevato dal rapporto 2015 dell’INFC. Le aree forestali, con un incremento del 20% negli ultimi trent’anni hanno raggiunto la superficie record di 611 mila ettari…

alberiL’Emilia Romagna è la regione più alberata d’Italia è quanto rilevato dal rapporto 2015 dell’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio. Secondo Coldiretti Emilia Romagna sarebbero sul suolo regionale vi sarebbero ben 1.815 alberi per ettaro, e da essi sarebbero legati ben 4.000 nuovi posti di lavoro dati dall’aumento del prelievo del legname e da una migliore gestione delle aree forestali.

Le aree forestali, con un incremento del 20% negli ultimi trent’anni, hanno raggiunto, secondo i dati del Piano forestale regionale, la superficie record di 611 mila ettari, arrivando a coprire quasi un terzo dell’intero territorio. Un motivo in più per la nostra regione per essere orgogliosi di questo risultato ed essere noi stessi cittadini i primi a conservarlo.

Ogni anno in Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – c’è un accrescimento forestale di 2,3 milioni di metri cubi di legna, mentre le richieste di taglio non superano i 500 mila metri cubi, pari al 21 per cento, mentre in Europa si preleva, in media, il 60% della nuova biomassa. Il risultato è che si importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento per un importo di 3,7 miliardi nel 2015 ed un incremento del 6% nel primo trimestre del 2016.

Un dato, quello rilevato dall’Inventario nazionale molto imporatnte, alla luce del fato che l’Italia è il principale importatore mondiale di legna da ardere per un quantitativo di 3,4 miliardi di chili nel 2015 con una tendenza all’aumento del 5% nel primo trimestre del 2016. A tal riguardo Coldiretti spiega: “L’industria italiana del legno è la prima in Europa, ma con legna che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania a dimostrazione di un grande potenziale economico inutilizzato nel nostro Paese.”

Fonte: Modena Today

28 luglio 2016: Le Sei Leggende (visita guidata, serale). Viaggio alla scoperta dell’altra faccia dei monumenti, principali, del centro storico…

Le sei leggende: viaggio alla scoperta dell’altra faccia dei monumenti, principali, del centro storico…

sei_leggendeBologna è unica. Uniche, sono le sue ombre. Percorriamo insieme, attraverso i monumenti del centro storico le leggende nascoste dietro alle principali opere monumentali, cittadine. Una serata da brivido, in cui ci caleremo in una Bologna che non avevamo mai celebrato…

Storie insolite, che si raccontano all’ombra dei suoi vicoli medievali e dei suoi monumenti. Bologna è una città ammantata di un fascino arcano. Un set perfetto, insomma, per raccontare storie del brivido e sei misteriose leggende…

gregorioXIIIIl papa che visse due volte: a Ugo Boncompagni, passato alla storia con il nome di papa Gregorio XIII, il cui pontificato è stato uno dei più significativi dell’intera cristianità, sono collegate alcune profezie e leggende, avute luogo proprio negli anni in cui, questo papa bolognese, fu in carica. Inoltre? Qual è il legame della statua che lo raffigura con San Petronio, santo protettore della città di Bologna?

palazzo-daccursio_nettuno_galleryLa Sala Rossa, all’interno di Palazzo d’Accursio, è una delle più suggestive, e si chiama così per via del colore delle tappezzerie. Anticamente era conservato al suo interno il Pallione della Peste, il dipinto commissionato a Guido Reni per celebrare la fine della pestilenza, nel 1631. Ed è all’interno della Sala Rossa di palazzo d’Accursio che il 21 novembre 1920 avvenne un brutale omicidio…

sanpietroE mentre gli studiosi continuano a indagare per fare chiarezza sulle sepolture anomale e sui teschi chiodati di San Pietro, emerge un ritratto inedito di una città dalle molteplici identità: la Bologna dei vampiri. La cattedrale, sarà proprio la nostra seconda tappa del mistero.

piazza_maggioreIl principale patibolo cittadino, dal Duecento all’Ottocento è stato piazza del Mercato, l’attuale piazza Maggiore. Qui era possibile assistere alle condanne a morte come se si trattasse di un vero e proprio spettacolo…

casaisolaniGli enigmi sotto i portici: Casa Isolani rappresenta uno dei rari esempi superstiti di costruzione civile del XIII secolo. Vanta il portico in legno più elevato della città; travi in quercia di ben nove metri sostengono il terzo piano dell’edificio. Il viaggiatore attento non può non notare che sull’altissimo soffitto del portico sono conficcate tre frecce. E ci sono altrettante leggende che cercano di spiegarne la presenza…

ghetto

A poche centinaia di metri da Palazzo Isolani sorge l’antico ghetto ebraico, affascinante e ricco di misteri. La città ospitava una comunità di ebrei già all’epoca della Bononia imperiale del III secolo, come testimoniato dalla presenza di cimiteri ebraici. Ma esistono documenti ufficiali che la riguardano solo a partire dal 1171, anno nel quale risulta che gli ebrei sono stati espulsi da Bologna per motivi sconosciuti…


L’evento, che si terrà giovedì, 28 luglio 2016 (con punto di ritrovo in Piazza Galvani, davanti alla Banca di Bologna), partirà alle ore 20:15, con guida turistica professionale ed eccezionalmente preparata sull’argomento, si concluderà alle 22:15 (con cena tradizionale, la conclusione è prevista per le ore 23:45). Auricolari forniti dallo staff, per un migliore ascolto della visita guidata. 

Costo della sola visita guidata: 18,00.
Visita guidata + cena (tradizionale, oppure, vegetariana) : 38,00.
I bambini, sotto i 10 anni di età, non pagano la visita guidata (pagano per intero, soltanto la cena).

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

L’intera quota di partecipazione verrà raccolta al punto di ritrovo, prima dell’inizio della visita guidata, dallo staff di “I love Emilia Romagna”.

In caso di pioggia, la visita guidata verrà posticipata al giovedì sera, successivo.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

Riviera romagnola da tutto esaurito: la Notte rosa si fa in tre…

Riviera romagnola da tutto esaurito: la Notte rosa si fa in tre

notterosaUn intero fine settimana di festeggiamenti dall’alba al tramonto e via ballando, lungo 160 km di costa, da Comacchio a Senigallia

RIMINI – “Pink Positive”, con una semplice faccina sorridente, è lo slogan della Notte Rosa 2016. L’undicesima edizione del Capodanno estivo della Romagna, in programma da venerdì a domenica, è nel segno della leggerezza e della positività, cresciuta con le numerose prenotazioni negli alberghi, verso il tutto esaurito. Dall’aperitivo all’alba eventi e spettacoli gratuiti di ogni genere animeranno 160 chilometri della Riviera, da Comacchio a Senigallia.

logonotterosaProtagonista della serata di venerdì è Carmen Consoli, in concerto alle 21.30 a Rimini, piazzale Fellini. Riccione ospita in piazzale Roma il programma radiofonico Radio2 Social Club con Luca Barbarossa, Andrea Perroni e la Social Band, seguito dal dj set di Raffaele Costantino, e all’Aquafan si balla con il maxi schiuma party nella piscina a onde. A Misano live dei Nomadi, a Cattolica Moka Club con Ivana Spagna, a Gabicce Joyce Elaine Yuille, a Pesaro Nada e A Toys Orchestra, concertone di Radio Bruno a Cesenatico, Ron a Lido degli Estensi. Atmosfera decisamente diversa sul colle di Covignano al tramonto con i Carmina Burana interpretati dal Coro lirico Città di Rimini “Amintore Galli”. E a mezzanotte, in contemporanea su tutta la Riviera, il grande spettacolo di fuochi d’artificio.

Tra gli appuntamenti più attesi di sabato, l’Alba della Notte Rosa con il cantautore Alberto Fortis alle 5 sulla spiaggia di Riminiterme. Dal bagno 1 al 50 va in scena “Un mare di sound”: dall’aperitivo all’after hour, da 10 Torri-dj a un passo dal mare si alterneranno tutti i generi e ritmi musicali. Naturalmente ci sarà modo di seguire la partita Italia-Germania: cinque maxischermi a Rimini fra i bagni 1 e 50, poi in piazzale Fellini, fra Marebello e Bellariva, davanti al Rose&Crown, di fronte al Barrumba, in piazzale Benedetto Croce e in piazzale Kennedy; a Riccione in piazzale Ceccarini, a Torre Pedrera al bagno 66 e in molte altre località.

Va avanti per due giorni, venerdì e sabato, la Velvet Arena, uno spazio affacciato sulla spiaggia dove fare sport, ascoltare musica (1 luglio live dei Cosmo), mangiare, ballare, fotografare e ballare con i dj dell’ex rock club riminese, così come il Belvedere Beach Festival, dal bagno 26 al 28 di Marina Centro. Il Misano World Circuit resta invece aperto fino a domenica con attività sportive, spettacolo e intrattenimento accompagnati dal rombo delle moto Ducati.

Il regno dei bambini è Bellaria-Igea Marina, trasformata in un parco giochi per i più piccoli; il clou venerdì sera in piazza Matteotti con i protagonisti della celebre serie Masha & Orso in carne e ossa. Castel Sismondo di Rimini ospita le Winx, Mia & Me e Regal Academy, tre notti a misura di famiglia con le magiche fatine. A Riccione arrivano i Ghostbusters e i personaggi dell’Era glaciale, mentre venerdì all’Acquario di Cattolica c’è La Notte dei Coralli rosa, una festa del mondo marino dove sarà possibile diventare pesci, tartarughe e squali.

Programma www.lanotterosa.it.

Fonte: La Repubblica

9 luglio 2016 (NUOVO PERCORSO): misteri, crimini e altre leggende. Alla scoperta di Bologna attraverso uno scenario unico…

Misteri, crimini e altre leggende. Alla scoperta di Bologna e del suo centro storico, attraverso uno scenario unico (nuovo percorso)…

misteri_crimini_bo_3aedÈ antico il fascino di Bologna. Come un’ombra, percorre da secoli i vicoli del centro storico, i monumenti e i portici che hanno reso celebre nel mondo la città. Tutti conoscono la Bologna “dotta”, “grassa” e “turrita”, ma solo in pochi conoscono i segreti, gli enigmi e i gialli del capoluogo emiliano…

Sono innumerevoli i misteri custoditi dagli antichi portici della città di Bologna, così come le storie insolite che si raccontano all’ombra dei suoi vicoli medievali. Città dalla vocazione culturale e multietnica, sede della prima università del mondo, Bologna è una città ammantata di un fascino arcano. Un set perfetto, insomma, per raccontare storie del brivido o del mistero…

gregorioXIIIIl papa che visse due volte: a Ugo Boncompagni, passato alla storia con il nome di papa Gregorio XIII, il cui pontificato è stato uno dei più significativi dell’intera cristianità, sono collegate alcune profezie e leggende, avute luogo proprio negli anni in cui, questo papa bolognese, fu in carica. Inoltre? Qual è il legame della statua che lo raffigura con San Petronio, santo protettore della città di Bologna?

piazza_maggioreIl principale patibolo cittadino, dal Duecento all’Ottocento è stato piazza del Mercato, l’attuale piazza Maggiore. Qui era possibile assistere alle condanne a morte come se si trattasse di un vero e proprio spettacolo…

palazzo-daccursio_nettuno_galleryLa Sala Rossa, all’interno di Palazzo d’Accursio, è una delle più suggestive, e si chiama così per via del colore delle tappezzerie. Anticamente era conservato al suo interno il Pallione della Peste, il dipinto commissionato a Guido Reni per celebrare la fine della pestilenza, nel 1631. Ed è all’interno della Sala Rossa di palazzo d’Accursio che il 21 novembre 1920 avvenne un brutale omicidio…

casaisolaniGli enigmi sotto i portici: Casa Isolani rappresenta uno dei rari esempi superstiti di costruzione civile del XIII secolo. Vanta il portico in legno più elevato della città; travi in quercia di ben nove metri sostengono il terzo piano dell’edificio. Il viaggiatore attento non può non notare che sull’altissimo soffitto del portico sono conficcate tre frecce. E ci sono altrettante leggende che cercano di spiegarne la presenza…

ghettoA poche centinaia di metri da Palazzo Isolani sorge l’antico ghetto ebraico, affascinante e ricco di misteri. La città ospitava una comunità di ebrei già all’epoca della Bononia imperiale del III secolo, come testimoniato dalla presenza di cimiteri ebraici. Ma esistono documenti ufficiali che la riguardano solo a partire dal 1171, anno nel quale risulta che gli ebrei sono stati espulsi da Bologna per motivi sconosciuti…


L’evento, che si terrà il giorno 9 luglio 2016 (con punto di ritrovo in Piazza Galvani, davanti alla Banca di Bologna), partirà alle ore 20:00, con guida turistica professionale ed eccezionalmente preparata sull’argomento, si concluderà alle 22:00 (con cena tradizionale, la conclusione è prevista per le ore 23:30). Auricolari forniti dallo staff, per un migliore ascolto della visita guidata. 

Costo della sola visita guidata: 18,00.
Visita guidata + cena: 38,00.
I bambini, sotto i 10 anni di età, non pagano la visita guidata (pagano per intero, soltanto la cena).

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

L’intera quota di partecipazione verrà raccolta al punto di ritrovo, prima dell’inizio della visita guidata, dallo staff di “I love Emilia Romagna”.

In caso di pioggia, la visita guidata verrà posticipata al sabato sera successivo.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

Torna a Rimini l’altalena in mare (erano sparite a inizio anni ’90)…

Torna a Rimini l’altalena in mare…


Inaugurazione, prossima settimana. Erano sparite a inizio anni 90

A Rimini, una trentina di anni fa, in mare, davanti al bagnasciuga, c’erano delle grandi altalene.
Che piacevano tanto ai bimbi e agli adulti. Ora, una di quelle altalene torna in acqua. Il “remake”, andrà in scena la prossima settimana. A riavvolgere il nastro – fermo ai primi Anni Novanta – ci ha pensato l’associazione “Rimini Sparita”. Dopo tre anni di impegno, l’associazione – che riscopre angoli della città dimenticata e divulga sul Web documenti e fotografie del passato – solleverà il velo su una nuova altalena, al Bagno 24, “Serafino”. In piena Marina Centro, cuore balneare della cittadina romagnola.
Il classico “arco” – ai tempi ce ne era uno ogni quattro-cinque bagni – sarà una sorta di altalena 2.0, con pali interrati per due metri, una struttura in acciaio inossidabile di cinque metri, catene antitaglio, dipinta di bianco e blu.
Come quelle d’un tempo e come richiesto dalla Soprintendenza che ha concesso il “remake”, come rievocazione storica e l’impegno a smontarla il 30 di settembre.

Fonte: ANSA

Oggi, siamo a proporvi una ricetta originaria dei paesi dell’appennino modenese: il borlengo…

borlenghi_di_modenaOggi, siamo a proporvi una ricetta originaria dei paesi dell’appennino modenese: il borlengo…


Ingredienti per 4 persone

  • 200 g di farina 00
  • 2 rametti di rosmarino
  • 80g di parmigiano grattugiato
  • 1 spicchio d’aglio
  • 100 g di lardo
  • Sale
  • Pepe

Preparazione

MMescolate in una terrina la farina con un pizzico di sale e tanta acqua fredda da ottenere una pastella collosa.
Ungete una padella antiaderente con il lardo e scaldatela, versate un mestolo di pastella e fatela cuocere come se fosse una crepe, procedete fino ad esaurimento della pastella.
Tritate gli aghi di rosmarino con uno spicchio d’aglio, il lardo rimasto e un pizzico di pepe.
Spennellate ogni crespella con un po’ del trito, spolverizzate con un po’ di parmigiano, piegate ogni crespella in quattro. Servite i borlenghi caldi.

Restaurati i lampadari, nell’atrio della stazione centrale di Bologna…

Restaurati i lampadari, nell’atrio della stazione centrale di Bologna…


Realizzati tra il 1925 e il 1930, sono in bronzo, ottone e vetro di Murano

Tornano al loro originario splendore i quattro lampadari che illuminano l’atrio Ovest della stazione di Bologna Centrale superficie. Lo riferisce una nota delle Ferrovie dello Stato. L’intervento di pulizia e restauro, durato circa 40 giorni – spiega la nota – è stato realizzato da Grandi Stazioni attraverso una ditta specializzata. Inoltre, sono stati integralmente restaurati i soffitti sovrastanti con il rifacimento di tutti gli stucchi e gli intonaci e delle parti rovinate dal tempo. I lavori sono durati oltre tre mesi. Realizzati fra il 1925 e il 1930 in bronzo, ottone e vetro di Murano, i lampadari hanno base ottagonale e sono sostenuti ognuno da quattro catene in ferro battuto. Alti 1,2 metri, hanno un diametro di 1,4 e pesano ciascuno 181 chilogrammi. Possono essere considerati veri e propri arredi d’epoca. L’impianto elettrico, già modificato nel 1961, è ora più moderno grazie all’utilizzo di lampade a led, ma di uguale foggia, in grado di ridurre a un quarto il consumo energetico.